La chiesa di R. Piano per San Pio da Pietrelcina

 

Art. 0014

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  MATERIALI MILLENARI E TECNOLOGIA FUTURISTICA  
 
A S.Giovanni Rotondo una cattedrale per il Santo più amato nel Sud


Nessun luogo significativo della nostra società è un semplice edificio, ma una chiesa è qualcosa di ancor più diverso; è un luogo di pensiero, di raccoglimento e l'emozione che costruisci al servizio di coloro che la frequentano è quella del silenzio, del dialogo con Dio e con se stessi. 
E c'è da rispettare qualcosa di ben più complesso della semplice memoria collettiva, bisogna rispettare una memoria liturgica: la chiesa è un luogo dove si è abituati ad avere un rapporto, ben preciso, tra il punto dove si è seduti e l'altare, ti aspetti elementi particolari ma riconoscibili a partire dalla luce, dall'acustica, dalla pianta, dai materiali.


Gli archi in pietra calcarea

La chiesa nella grande tradizione, cosi come nell'immaginario collettivo, è costruita in pietra, nella chiesa di Padre Pio la pietra sarà selciato e copertura, ma anche elemento strutturale, sperimentando, grazie all'uso di moderne tecnologie (calcolo strutturale computerizzato e taglio dei conci controllato in automatico), nuove possibilità nell'uso della pietra naturale, il materiale da costruzione più antico del mondo, realizzando archi portanti in pietra di oltre cinquanta metri di campata; un materiale che in una regione come la Puglia, segnata dalla presenza delle cave di pietra calcarea, risulta una scelta naturale, quasi obbligata. 
Il forte richiamo alla chiesa ideale, non ha però significato di mera ripetizione dell'impianto classico «obiettivo del progetto era quello di creare una chiesa che non intimorisse i fedeli ma li invitasse ad accostarsi. Per questo non è stata prevista una facciata monumentale, ma un fronte di accesso vetrato. Attraverso questa parete trasparente, l'interno del tempio sarà visibile dalla piazza. Inoltre, una cupola si protenderà verso il sagrato in un gesto amichevole di accoglienza, creando una specie di portico e togliendo enfasi all'ingresso. 


Sezione del progetto

Per minimizzare il distacco tra interno ed esterno, lo stesso selciato della piazza continuerà in chiesa dove la pavimentazione diventerà concava, creando un effetto speculare alla cupola. L'idea è quella, antica quanto la liturgia, di chiesa come casa aperta».
La grande vetrata consente a circa 30 mila fedeli di partecipare alle celebrazioni dall'enorme sagrato unendosi alle ottomila persone presenti all'interno dell'aula liturgica. Da questo lo sviluppo di una pianta radiale in cui l'altare si trova al centro consentendo di accorciare le distanze tra il fedele e il punto della celebrazione eucaristica.
Le arcate di sostegno in pietra sono disposte un modo radiale e la campata principale di oltre cinquanta metri rappresenta forse il più lungo arco portante in questo materiale mai realizzato. Lo spazio interno è reso suggestivo dall'andamento spiraliforme della cupola che inizia sul sagrato e si comprime progressivamente verso l'altra estremità.


La pianta spiraliforme della chiesa


«Rispettare la pianta non copiando quella del passato bensì andando a cercare quelli che sono gli elementi e i motivi importanti. Poi c'è il tema della luce, dell'immateriale. Si entra in un gioco importante. Una chiesa è, da sempre, uno spazio in penombra, uno spazio, come ci ha insegnato Gian Lorenzo Bernini, avvolta da una luce diffusa, fioca, di cui non si vede la fonte, che viene interrotta improvvisamente da un fascio diretto di cui si vede la sorgente. A San Giovanni Rotondo la luce indiretta arriva dal leggero stacco della chiesa, che è immersa nel verde. Viene debolmente riflessa mentre l'altare è illuminato da un cannone di luce che proviene dall'alto»
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Modello ligneo della struttura in conci di pietra naturale


L'evocazioni delle cattedrali del passato è una costante in questo lavoro di Renzo Piano: nelle dimensioni, nell'uso della luce, nel suono, con un gigantesco organo da oltre seimila canne, una cripta progettata per fare da cassa di risonanza, panche studiate per avere il giusto tempo di riverbero, sei secondi, il triplo di una buona sala d'auditorium. «L'acustica è elemento essenziale: se entri in una chiesa i tuoi passi rimbombano, si avverte qualsiasi bisbiglio perché è un luogo di silenzio, in termini acustici, è uno spazio vibrante dove poi il silenzio viene sublimato dalla musica sacra »
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Nella parte sottostante l'Aula Liturgica, si apre la splendida Cripta nella quale sarà traslato il corpo dI San Pio da Pietrelcina, oggi nella cripta dell'attuale Santuario. 


La cripta della chiesa


Questa Cripta rappresenta una delle opere più significative e suggestive dell'intero complesso. Posizionata al livello sottostante il piano della Chiesa in corrispondenza, come è tradizione, dell'area presbiteriale e comunicante direttamente con essa grazie ad una rampa di collegamento, la Cripta ha una superficie di forma semicircolare di circa 550 mq. ed una capienza di circa 500 posti.
La struttura di copertura pensata per questo ambiente, un insieme radiale di volte coniche, ha permesso di amplificare il forte carattere spirituale di questo spazio che converge in un punto «focale », il luogo dove verrà posta la tomba di Padre Pio, pilastro spirituale della fede. È lì il monumentale pilastro centrale di forma circolare della Cripta, del diametro di oltre quattro metri, per il quale ci sono volute 74 ore di getto continuo per la posa in opera, con una miscela di calcestruzzo studiata appositamente per evitare che nelle fasi di indurimento e maturazione potessero svilupparsi temperature molto elevate che avrebbero potuto danneggiare la struttura di fondazione.


La cupola dall'esterno

A San Giovanni Rotondo, come nelle antiche cattedrali del passato, operano molti artisti ma non sempre nello stesso modo: Roy Lichtenstein fino al momento della morte ha lavorato per questa chiesa e ci ha lasciato una serie di schizzi, di cartoni basati sull'Ultima Cena di Leonardo. L'opera di Robert Rauschenberg sarà più complessa: il suo intervento prevede l'installazione di un gigantesco affresco - 500 metri quadri di superficie - realizzato con una immagine digitalizzata. Una rappresentazione virtuale dell'Apocalisse, sulla vetrata che separa l'aula liturgica dal sagrato. L'idea guida è stata quella di riproporre in chiave moderna la vetrata a mosaico delle grandi cattedrali di un tempo. Vetrata a mosaico virtuale che in questo caso scomparirà durante la messa, per creare un ambiente più raccolto e discreto. Per la chiesa sta preparando una grande croce di bronzo dorato di Arnaldo Pomodoro, la croce misura 2,40 metri di altezza per 2,20 di larghezza; il braccio inferiore è lungo 105 cm, quelli laterali 85 cm. l'idea pare sia nata assistendo alla cerimonia di beatificazione del frate di Pietrelcina, il cielo era coperto da nuvole in viaggio, che di tanto in tanto lasciavano filtrare qualche raggio di sole, l'artista ha pensato perciò di creare una croce con molte trasparenze, ricca di elementi chiodi che feriscono il corpo.


La croce di Arnaldo Pomodoro

Nella cappella, detta anche «dell'Eucarestia », situata lateralmente alla Sacrestia ed all'Aula Liturgica, il Tabernacolo istoriato dallo scultore Floriano Bodini, che contiene il Santissimo, una stele ottagonale a linea conica che poggia su un basamento marmoreo realizzata in pietra lavica dell'Etna, alto tre metri e impreziosito da dodici formelle in argento sbalzate a mano dall'artista con illustrazione del mistero del pane eucaristico.
L'apertura del Tabernacolo è particolare; in luogo delle consuete antine ad apertura prospiciente, è adottato un sistema a scorrimento laterale: quando si intende aprire il Tabernacolo, le due parti della porticina scorrono e determinano l'uscita laterale, sia a destra che a sinistra, di due formelle che, nell'insieme e come due bracci comparsi ai lati, suggeriscono e determinano una croce che ha, come centro ottico e focale, la Santissima Eucarestia.

    
Le formelle argentee di Floriano Bodini


SITI DI APPROFONDIMENTO

:: Renzo Piano Building Workshop
Il sito web ufficiale di Renzo Piano
::
Il convento di Padre Pio
Il sito web del convento di S.Giovanni Rotondo (FG)

 
 
WWW.ARCHITETTURAWEB.IT  

nospam@architetturaweb.it

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