La rinascita della Fenice

 

Art. 0021

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  DOPO OTTO ANNI RIAPRE a venezia il gran teatro la FENICE  
 

Continuare la storia dell'edificio dal punto in cui era stata interrotta.

Risorge dalle proprie ceneri come il leggendario uccello da cui prende il profetico nome, ancora una volta dopo la prima ricostruzione del 1854, lo storico teatro la Fenice di Venezia. Distrutto da un rogo, per molti versi, fatidico, esattamente otto anni fa, il 29 gennaio del 1996, il Gran Teatro dovrebbe, infatti, riaprire definitivamente a giugno di quest'anno, dopo anni di lavori. Finalmente al traguardo, dopo i primi timidi passi degli esordi, tra alterne vicende costruttive e giudiziarie, sequestri di cantiere e appalti fatti e rifatti. 


Logo della Fenice


Già ai primi di dicembre, in un primo ma parziale test del teatro, Riccardo Muti aveva elogiato la resa acustica della nuova Fenice, ottenendo risultati ancora migliori con la presenza del pubblico il 14 dicembre,  con la prova generale aperta ai dipendenti del teatro, del Comune di Venezia e di tutte le imprese partecipanti alla ricostruzione. Riccardo Muti dirige per l'occasione la "Consacrazione della Casa" la celebre ouverture di Beethoven, la stessa che inaugurò il Theater in der Josefstad di Vienna, aprendo per la prima volta la nuova sala ovoidale del Gran Teatro. 

 

Modello del progetto

La sala e i palchi in costruzione


Il merito della progettazione definitiva e della sua esecuzione, sbloccata grazie alle azioni risolutive del sindaco Paolo Costa e dell'assessore Marco Corsini, va al team di architetti milanesi della Aldo Rossi Associati, tra cui Marco Brandolisio, Giovanni da Pozzo, Michele Tadini e Massimo Scheuder.


La torre scenica


L'intervento non è stato, come si proponeva nei primi giorni dal disastro, riassumendolo nello slogan, ancora oggi ribadito: "com'era, dov'era", un intervento di fedele, ma inutile ricostruzione filologica, bensì un'operazione molto più complessa e diversificata. Un insieme ben calibrato di conservazione, restauro, ricostruzione e attenta progettazione. Del resto sarebbe stato impossibile ricostruire il teatro esattamente com'era, imitando tecniche e modalità costruttive del passato, realizzando un falso storico che avrebbe seriamente rischiato di sfociare nel ridicolo: si restaura quello che che si vuole preservare, non la cenere e le macerie di quello che non c'è più.


vista dei palchi completati


Della sala teatrale completamente distrutta dall'incendio, si è mantenuta la forma ovoidale, l'allineamento dei palchi, l'impianto generale, ma colori e decori sono stati rielaborati, passando da una tendenziale monocromia giallo oro a toni d'avorio, azzurri e verdi. In definitiva la sala teatrale, può essere definita una reinterpretazione in chiave attuale della sala originaria; in stile barocco-rococò, ma realizzata alla metà dell'800. Ricostruzione filologica e restauro conservativo per ciò che era rimasto dell'ingresso, del foyer e della Sale Apollinee, gravemente danneggiati dall'incendio, mentre nei piani superiori, ogni tentativo di ricostruzione è stato soppiantato da una progettazione ex novo, ma con non pochi legami con il preesistente.


Il foyer d'ingresso della Sale Apollinee


"Continuare la storia dell'edificio dal punto in cui era stata interrotta. Ognuno degli ambiti costruttivi del teatro è diventato un'occasione di progetto. Siamo stati fedeli all'identità storica, ma senza rinunciare all'invenzione", queste le intenzioni dei progettisti, per mantenere le premesse-promesse progettuali di oltre sette anni fa, rese esplicite già nella relazione allegata agli elaborati di concorso redatta dallo stesso Aldo Rossi: "Abbiamo lavorato alla ricostruzione della Fenice non per rimediare a un disastro ma per ricreare un monumento di Venezia". 


SITI WEB E PAGINE DI APPROFONDIMENTO

:: Gran Teatro La Fenice (Sito web ufficiale del teatro)
:: Aldo Rossi Associati (Sito web ufficiale dello studio associato)


 
 
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