Un maestro d'architettura nel giardino di Klingsor

 

Art. 0022

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  PROGETTO PER UN AUDITORIUM A RAVELLO DI OSCAR NIEMEYER  
 
Articolo di Paolo Marzano




Questo caso è diverso, racconta non di un'architettura generata per richiamare l'attenzione, ma di un'architettura che completa un quadro generale d'esigenze umane. Qui non si 'decentra', non si 'decongestiona' non si 'restaura mummificando' non si 'decora scimmiottando', qui si creerà l'architettura per il suo primo scopo. Realizzare un desiderio che da tempo esiste ed ha bisogno di concretizzarsi in un 'ambito variabile' un architettura prodotta, questa è la cosa fondamentale, da una volontà collettiva. Il produrre architettura come continuazione materica di funzioni umane derivate direttamente da pratiche artistiche. Quale migliore luogo d'intervento dove l'architettura stessa chiama per un architetto?
E allora quale migliore possibilità se non quella di realizzare il progetto che Oscar Niemeyer ha preparato per Ravello?

 

Progetto del Museo di Arte Contemporanea a Niteroi, Brasile, viste dal museo 
della baia Guanabara le montagne di Rio e il Pao de Acucar, foto Kadu Niemeyer


Se la preparazione del Parsifal, predispose Richard Wagner, nel suo viaggio in Italia, a riconoscere tra le bellezze paesaggistiche, ed in particolare quelle di villa Rufolo, il giardino magico di Klingsor, allora possiamo avere una leggera percezione di un luogo dove diventa logico far nascere interessi culturali. Infatti, da cinquant'anni a Ravello si celebra un Festival dedicato a Wagner. La presenza per buona parte dell'anno, di musicisti artisti intellettuali, ha generato pratiche 'indotte' di rispetto e osservazione attenta dell'ambiente circostante che ha acquisito un valore aggiunto di notevole spessore sociale. E' in atto a Ravello una verifica pratica di come un ambiente storico può coinvolgere 'le arti' fino a trasformare elementi naturali in energie 'sensazionali' e 'relazionali' che esaltano l'ambiente paesaggistico senza il quale, è chiaro, non sarebbe sucesso un bel niente. 

La natura ha preparato uno scenario che l'uomo può e deve comprendere, rispettare ma a maggior ragione, da questo è possibile far nascere altre forme di attenzione per elementi che con la natura si compenetrano o ne sono la diretta continuazione, vedi la musica, l'arte, la ricerca di nuove forme d'espressione artistica e non ultima l'architettura. A chi ha qualche dubbio sull'inserimento dell'auditorium vada a indagare nella storia dell'architetto Oscar Niemeyer. Una vita colma di tante e tali realizzazioni di ricercata qualità e di lotta contro la megalomania dittatoriale sui popoli, da uscire indenne da qualunque ipotesi di accusa di 'rovinare' un paesaggio con le sue idee.

 

Rampe di collegamento con la galleria panoramica durante i lavori, foto Kadu Niemeyer

Parlamento dell'America Latina particolare di una tettotia, foto JoséMoscardi e Cristiano Moscaro


Quando parliamo di un grande architetto qual' è Oscar Niemeyer, dobbiamo fare riferimento alla nostra onestà intellettuale e stabilire cosa intendiamo in quel momento quando usiamo il temine 'opera d'arte'. Una volta stabilita una definizione, la useremo per capire la vita intensa e sempre d'alto livello del maestro. Una delle caratteristiche essenziali della sua vita, ci accorgeremo, riguarda proprio la ricerca dell'opera d'arte (mai architetto fu più indicato, quindi, per Ravello). Certo, quando si tratta di progetti di opere pubbliche è molto difficile creare un'opera d'arte, ma il maestro ha guardato soprattutto alle nuove esigenze che il corpo costruito, genera nella confluenza delle funzioni, delle forme e della materia del suo stesso ambito (il luogo), rispettando così la continuazione dello spazio creato, con l'ambiente. L'architettura infatti deve sempre azzardare creando spazialmente eventi nuovi rispetto ad una trama 'funzionale' data, deve cercare secondo Niemeyier :" la bellezza, che è la preoccupazione di un artista e lo scopo di qualsiasi opera d'arte. […] Una volta Le Corbusier mi disse che io avevo negli occhi le montagne di Rio. E' vero. Ma non solamente le montagne di Rio". 
Notiamo come la sua architettura plasticamente si evolve in forme antigravitazionali moltiplicando sbalzi e sperimentando nuove gestualità materiche che, definire moderne, determinerebbe una regressione al senso qualitativo dell'opera di un'intera vita. Il suo approccio progettuale, è di fronte al foglio. Testimonia il lavoro dell'architetto fatto di ricerca estenuante e continua capace di assorbire, maturare e mettere in pratica quei segni che derivano da una colta gestione emozionale delle forme e dello spazio 'attivo' che possono generare. Ecco perché il maestro 'evoca' più che schizzi (numerosi), dei 'grafici' d'architettura, in cui le linee denotano poetiche assimilate, testimoniano la serietà della pratica costruttrice conseguente e la responsabilità di 'corpi architettonici' che occuperanno un spazio 'ritrovato' per la vita dell'uomo. Non è un'architettura simbolica, ma è una pratica che affranca lo spirito, sollecita la percezione stimola la mente che si lascia andare, seguendo profili alla scoperta linee sinuose organico-materiche. Il passo seguente è già spazio.

 

La passeggiata sul mare di 
Niteroi foto di Marcelo Aniello

Rampe del Parlamento dell'America Latina, foto JoséMoscardi

Dalle interviste al maestro è chiara la sua dinamica d'intervento che lo vede ritornare più volte agli schizzi soprattutto quando la descrizione del progetto non lo convince; un ritorno per 'equilibrare', rimuovendo o aggiungendo 'materia' al geniale esercizio scultoreo. Quando un po' di tempo fa, il suo intervento alla Casa della Cultura a Le Havre, collaborando con Le Lionnais, turbò per la diversità d'inserimento, ecco che Bruno Zevi parlò di "forma assai plastica dalle robuste palpebre cementizie a commento di asprigni tronchi di cono distorti e rigati". 


progetto per La Casa della Cultura a Le 
Havre in collaborazione con Le Lyonnais

Ancora una volta alle funzioni, il maestro fonde un'ineguagliabile poetica spaziale i cui termini procedono comunque ad esaltare lo spazio di un ambito architettonico realizzato e convincente. 
Dopo "le testuggini" dell'Auditorium di Roma, di Renzo Piano che contribuisce ad arricchire il patrimonio della città eterna, ora osserviamo la gestualità di un'opera che si espande e nella sua definizione plastica; caratterizza il luogo con i termini di un'architettura che oltre ad inserirsi benissimo nel clima mediterraneo (colori, masse e realtivo studio di ombre) contribuisce a stimolare una pratica costruttiva più propriamente artistica che è lo scopo di quello che l'auditorium vuole indicare come elemento iniziatore. Alcune zone d'Italia, ancora non conosciute da molti, hanno delle caratteristiche che oserei definire 'elettive' per il concretizzarsi di quelle che sarebbero delle rinnovate percezioni, capaci di dare all'ambiente e soprattutto alla collettività nuova linfa. Sollecitando così, interesse paesaggistico e culturale, insufflando, ne sono certo un nuovo tipo di energia vitale all'intera zona. Tocca alle amministrazioni locali riuscire ad evidenziarne le caratteristiche perché poi, a livello centrale, possano essere amplificate e dotate della giusta 'aura' d'interesse sociale. Quindi, mostrate come esempio di 'rivalutazione', (in quanto storicamente riconosciamo la grande importanza del luogo in questione) di patrimoni fin troppo sottointesi o azzittiti da brutture costruttive. Naturalmente interventi di questa scala e di questo genere devono assolutamente essere interessati da un giusto controllo perché non vengano generati mostri.

Ebbene tra tutti i casi proprio questo non ha niente a che vedere con questo discorso, Oscar Niemeyer non è l'architetto 'personaggio', è l' architetto e basta. La qualità non gli è stata indotta per nomina, ma l'ha ricercata, sprimentata, esercitata e confermata ed ora contempliamo il 'prodotto' architettonico d'alto livello. Se d'architettura si deve parlare, bene, il maestro Niemeyer è uno degli esponenti la cui vita è esempio tutt'ora per almeno una o due generazioni di architetti. Osserveremo la costruzione passo per passo e ne discuteremo le visioni e le riflessioni che sicuramente verranno stimolate. Osserveremo gli avvenimenti da vicino, indagheremo dove la burocrazia farà capolino per rallentare o disperdere energie, e tutto ciò funzionerà da 'precedente' per le prossime idee ed interventi sul nostro territorio. Ai giornali locali, più vicini proporrei di documentare con foto e articoli le vicende che si susseguiranno perché tutta l'Italia possa partecipare a questa costruzione, un concetto medievale di 'costruzione totale' del duomo cittadino, a cui tutta la città contribuiva. 
Ora, dai nostri schermi dei computer e grazie alla rete possiamo partecipare interattivamente alla generale costruzione di un' ARCHITETTURA.

 


SITI WEB E PAGINE DI APPROFONDIMENTO

:: http://www.niemeyer.org.br/
:: http://www.sintesieuropa.com/schede/oscar_niemeyer.htm
:: http://www.nextonline.it/archivio/11/07.htm
:: http://www.archphoto.it/IMAGES/Manzione/manzione1.htm
:: http://musibrasil.net/stt/vsl_stt.asp?ids=30
::
http://www.architettiroma.it/archweb/dettagli.asp?id=4947

Foto tratte dai numeri:
n.4 del settembre '94, e n.1 del gennaio/febbraio 96 della rivista Ufficiostile
La foto del progetto progetto per La Casa della Cultura a Le Havre è tratta da Linguaggi dell'architettura contemporanea di Bruno Zevi,ETAS libri settembre 1993

:: Nota di Rete


 
 
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